Intervista ad Antonello Parisi

Intervista ad Antonello Parisi

[img src=/data/rubriche/d4wirlw4t4z37zoi81me1144159656.jpg alt=Immagine align=sx>FdF: Vuoi dire agli amici di Nightguide che ancora non ti conoscono chi è Antonello Parisi?
AP: E' molto difficile autodefinirsi in genere perchè penso che questo spetti agli altri; posso solo dire il mio mestiere, cioè musicista più in particolare pianista e compositore.
FdF: Come ti sei avvicinato alla musica, e al tuo strumento? Quali musicisti sono stati i tuoi punti di riferimento?
AP: All'età di sette anni i miei genitori comprarono un pianoforte antico più per questioni di arredo che per una vera propensione musicale in genere. Grazie ad un amico di famiglia che suonava il piano incominciai ad appassionarmi alla musica. Per qualche anno ho suonato oltre al piano anche la chitarra,poi la svolta vera e propria è avvenuta grazie alla frequentazione con un bravissimo pianista, Giuseppe Pranzo, che mi ha convinto a studiare seriamente la musica classica.Per qualche anno ho studiato pianoforte e composizione conseguendo diplomi intermedi .Penso che il mio scopo non era certamente quello di diventare un esecutore di musica classica, il mio approccio allo strumento è stato sempre molto istintivo, ma più concretamente quello di avere delle basi sia tecniche sullo strumento che teoriche per poter affrontare il mio personale percorso senza troppe lacune.
La mia grande fortuna è stata che sin da bambino sono stato un grande fruitore di musica e dischi di ogni genere,infatti grazie alla passione di mio fratello, che all' epoca lavorava anche in una delle prime radio tarantine, sin dall' età di sei anni ogni giorno ascoltavo almeno due ore di musica . Mi ricordo ancora che ogni giorno verso le 15.00, e rigorosamente in cuffia, mi mettevo sul divano e incominciavo a sognare con la musica, di ogni genere purché mi trasmettesse emozioni,da Gershwin ai Beatles a Ennio Morricone ai miei amatissimi Pink Floyd e Johann.S.Bach e tanti altri.
Questa abitudine è andata avanti per tutta la mia vita.Oggi pur non rinnegando nulla del mio passato cerco di dedicarmi ad un ascolto più dedicato al mio settore, il jazz, per cui Keith Jarrett, Herbie Hancock, Bill Evans, McCoy Tyner sono quelli che analizzo di più per il mio strumento,il piano, mentre più in generale continuo ad ascoltare tutto senza chiudere la porta a nessun genere e soprattutto senza preconcetti.
FdF: Proviamo a ripercorrere sinteticamente le prime tappe importanti attraverso le quali si è consolidata la tua esperienza professionale?
AP: La prima esperienza professionale l' ho avuta con un gruppo Rock progressivo, in cui suonavamo pezzi inediti .
La particolarità era quella di avere un batterista norvegese, Mikke Johnson assolutamente fuori dalle righe.
I corsi della Berklee a Umbria Jazz dove nel 2000 ebbi il riconoscimento "Migliori Talenti",le mie esperienze didattiche tra cui "Professione Musica" a Taranto, le mie esperienze come direttore artistico di festival internazionali come "Pulsano Jazz", il progetto della South Vertigo Band le tante esperienze maturate in trio, quartetto, quintetto con tantissimi musicisti e cantanti
FdF: Hai lavorato con tanti musicisti importanti. Raccontaci un aneddoto su qualcuno di loro che ti ha colpito in particolar modo.
AP:Posso raccontare un aneddoto simpatico riferito ad un sassofonista di fama mondiale, di cui preferisco non dare le generalità per rispetto della privacy,il giorno prima del concerto andai a prenderlo all' aeroporto e il suo primo approccio non fu musicale ma di adulazione verso una nota marca di birra la "Ceres", che mi invitò a bere con lui in aereoporto.Io per educazione e ospitalità non rifiutai, cosa che aimè dovetti fare anche in altre quattro tappe sulla strada che portava all' hotel, per assecondare il mio imprevedibile compagno.Arrivati in Hotel dopo un'ora di macchina( meno male che non guidavo!) e quattro Ceres ero in un completo stato di anestesia generale(per dirla in breve mi avrebbero potuto levare un dente non avrei sentito dolore!!). Il giorno seguente quando andai nella tarda mattinata in albergo lo trovai con una "Moretti" in mano e simpaticamente con un inglese maccheronico gli dissi : Hey amico sei passato alla Moretti ? Lui molto seriamente mi guardò e disse : no, veramente hanno finito le Ceres !!!!
Più tardi seppi dall' Hotel che si era bevuto sedici Ceres prima di passare alla Moretti!!!!!
Un' altro episodio questa volta legato alla musica, è riferito allo straordinario sassofonista Newyorkese Bob Franceschini, in un concerto nell' estate 2004.In quell' occasione ero insieme alla mia formazione, i South Vertigo, e ospitavamo Bob per presentare una serie di brani inediti.Dati i tempi riuscimmo a fare una prova nel pomeriggio prima del concerto,a metà concerto Bob si accorse di non trovare più due spartiti dei brani inediti,io ero nel panico ma lui senza scoraggiarsi dopo aver appurato che non ne avevo di riserva, disse: ok non preoccuparti con un Italiano accennato,e come per miracolo suonò due temi difficilissimi facendo uso solo della sua memoria(li aveva suonati solo una volta ).Che lezione ragazzi!!!
FdF: Che musica ascolti in genere?
AP: Tutto tranne quella prodotta da kermesse come Sanremo, quella in genere la subisco come il fumo passivo!!
FdF: Come giudichi l'attuale situazione della musica dal vivo in Italia?
AP: Purtroppo il nostro è un paese che non tutela gli artisti e di conseguenza, soprattutto ora, con i tagli dell' ultima finanziaria, Comuni e Enti in genere hanno ridotto notevolmente gli investimenti verso gli spettacoli dal vivo.Come a dire : non bastava la crisi creata dall' euro, che ha già ridotto del 50% gli spettacoli organizzati dagli enti privati, ora anche lo stato volta le spalle ad una delle più grandi risorse dell' Italia : la musica e più in generale la cultura.
Pensare che in Francia i musicisti usufruiscono di un sussidio statale, che permette di sostenere uno sviluppo mirato alla qualità musica dal vivo, evitando ai musicisti di scendere a compromessi scellerati per evidenti bisogni economici !
FdF: Se dovessi consigliare al prossimo Governo un modo per incentivare la promozione della musica in Italia, quale sarebbe?
AP: Non esiste un consiglio da dare perchè la sensibilità verso la musica e tutte le arti in generale dovrebbe essere uguale a prescindere dai partiti e dai colori politici. Mi sento solo di chiedere ai politici che in questi anni non hanno sostenuto la diffusione e lo sviluppo della musica e dell' arte in generale: cosa sarebbe l'Italia senza Venezia o Firenze? Cosa sarebbe l'Italia senza la Divina Commedia di Dante o L'infinito di Leopardi? Cosa sarebbe l'Italia, solo per citare la prima cosa che mi viene in mente, senza le Quattro Stagioni di Vivaldi o forse, visto che alcuni politici conoscono solo questa musica, cosa sarebbero le loro cerimonie istituzionali senza L'inno di Mameli, in cui loro si emozionano così tanto? Io una risposta a tutto questo ce l' ho: non saremmo l'Italia !!!
FdF: Parlami dei South Vertigo... Ci sono progetti in cantiere?
AP: I South Vertigo sono il mio sogno nel cassetto che si è realizzato.Personalmente anche se suono e amo molto il jazz classico, con I South Vertigo sono riuscito a realizzare una formazione fissa, con un progetto definito di brani inediti in chiave jazz-rock, dove non emergono egoismi e posizioni personali, ma un sound coeso fatto di gioco di squadra sincero, in cui ognuno può dire la sua, perchè tutti vogliamo una cosa sola raggiungere il miglior obbiettivo comune!
Ovviamente questo è molto difficile perchè oltre a dover cercare dei bravi musicisti è stato fondamentale trovare umanamente dei contenuti al di sopra della media.Non a caso musicisti come Adriano Albarella alla chitarra, Fabrizio Loconsole al basso e Michele Sangiorgio alla batteria sono degli straordinari compagni in tutti i sensi ! Ovviamente non mancano le collaborazioni con altri musicisti, come in passato i sassofonisti Tino Tracanna e Michele Carrabba e attualmente un bravissimo sassofonista emergente Antonio De Vito.A proposito di collaborazioni nel 2005 abbiamo inciso il primo album della Band "Zero Center" con il sassofonista newyorkese Bob Franceschini, attualmente in Tour mondiale con Mike Stern .
Edito dall'etichetta milanese Videoradio (esclusiva dell' Orchestra sinfonica della Rai), particolarmente stimato da parte della critica, considerando le lusinghiere recensioni tra cui quella apparse su Guitar club, JAM, Jazzitalia e inserito nel prestigioso catalogo Ricordi - Feltrinelli.Attualmente stiamo presentando il nostro lavoro in festival e varie rassegne .Tra gli ultimi concerti vorrei ricordare quello inserito nella 62ma Stagione Concertistica promossa dagli Amici della Musica “Arcangelo Speranza” con Bob Franceschini al teatro " Orfeo" a Taranto il 13 marzo, in cui abbiamo presentato i brani inediti di "Zero Center" e due nuovi inediti, Lydia e Saw che faranno parte del nuovo album.E' proprio di questi giorni la notizia che siamo stati inseriti in un'importante compilation che uscirà a Giugno 2006 per un' etichetta di cui non posso per il momento fare il nome.
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