Nightguide intervista Tóke

Nightguide intervista Tóke

Mercoledì 4 Maggio è uscito Wake Up Inna Kingston, disco d'esordio del promettente e talentuoso artista tedesco/indonesiano Tóke. L'album è interamente prodotto dall'italiana Bassplate Records, che ha 
accostato alla freschezza di Tóke suoni di qualità, per un reggae dal respiro internazionale che però non cessa di avere come riferimento la sua terra d'origine, la Giamaica.
Di seguito, l'intervista che Tóke ha rilasciato alla redazione di Nightguide.


1)      Reggae e Giamaica sono un connubio importante; tu sei  tedesco/indonesiano: quanto hanno influito le tue origini sulla musica che proponi?


E' difficile dirlo, molte cose di me e di ciò che mi circondano influenzano la mia musica, è difficile quanto di questo viene dalle mie origini. Ogni posto in cui ho vissuto, ogni posto che ho visto, ogni persona che ho incontrato ha in qualche modo contribuito alla mia  personalità e perciò alla mia musica. Sono sicuro che crescere in una famiglia abbastanza "musicale" in Indonesia abbia formato la mia musicalità e il mio apprezzamento della musica come strumento di espressione. Le persone sono più "rumorose" in Indonesia e meno preoccupate di "fare qualcosa di sbagliato" mentre suonano, se confrontato con la Germania. Le persone si imbarazzano molto facilmente in Germania, temendo di non prendere la nota giusta o qualcosa di simile. Dall'altro lato ciò che ho avuto intorno in Germania è stato in qualche modo più "per spiriti liberi", la creatività è sempre stata alimentata e supportata. Sono grato di aver vissuto l'esperienza di vivere in entrambi i mondi.


2)      L'incontro con Mikey Tuff a Kingston è stato decisivo; come ti sei trovato a lavorare con lui?
Incontrare Mikey a Kingston è stato fondamentale, sostanzialmente abbiamo piantato il seme di Wake Up Inna Kingston insieme mentre eravamo in relax. Registrare l'album a Bologna è stata un'esperienza incredibile, le vibes e la creatività allo Studio61 erano magiche, Mikey ha contribuito a molto di questo. Ero ospite a casa sua a Bologna, si è preso cura di me, specialmente durante la mia seconda permanenza, in cui mi sono ammalato appena finite le registrazioni (Scusa Mikey per il disastro eheh). Lavorare ad un album insieme è un processo lungo, sfiancante ed emozionale. Richiede molta pazienza,  comprensione reciproca e buona comunicazione, penso sia naturale avere alti e bassi in progetti a lungo termine come questi, questo genere di relazione è una relazione come qualunque altra. Alla fine penso che tutti noia abbiamo imparato molto su come si procede in un progetto con diverse anime, ringrazio Mikey e Adriano per questa esperienza.


3) E come sei giunto a collaborare con un casa discografica italiana?
Ho incontrato Mikey a Kingston, è italiano, vive in Italia ha un label a Bologna, abbiamo condiviso le vibes, mi è piaciuto il sound di Bassplate Records, fatta!


4) Ispirazione: chi sono gli artisti che stimi di più?
Ascolto diversi tipi di musica. Ovviamente artisti reggae come Chronixx, Kabaka Pyramid e Protoje mi influenzano molto, ma anche artisti e musicisti come Charles Bradley, The Menahan Street Band, Ernest Ranglin, Monry Alexander, Raging Fyah, The Ethipoiques, Sebastian Sturm & Exile Airline, Jack Johnson, Eddie Vedder, Toots & The Maytals, Megaloh, Neil Young.


5) Che dischi hai ascoltato durante scrittura e registrazioni?
Non ricordo ad essere onesti, ma penso che fosse più che altro Reggae.  Credo di essere abbastanza narciso quando si tratta di registrare qualcosa di mio, appena c'è un mix rough o anche solo la strumentale, mi piace ascoltarli a ripetizioni, analizzarli, osservare l'effetto e l'impatto che hanno su di me e immaginare quale potrebbe essere su altre persone che ascolteranno in futuro. In sostanza è un continuo "lavoro in corso".


6) Aspirazioni: chi sono gli artisti con cui sogni di collaborare?
Nessuno di specifico, chiunque condivida una buona vibe con me e che possa comporre musica. Amo creare le canzoni con le persone partendo da zero, produrre musica, mi piacerebbe farlo con più costanza in futuro.


 7) Palchi su cui vorresti suonare?
Mi piacerebbe raggiungere palchi internazionali con la mia band "The Soultree Collective", interagire con pubblici differenti. Abbiamo la fortuna di poter fare un tour in Europa quest'anno per la prima volta, con date all'Afrika Tage Festival a Vienna e il One Love Festival in Italia. Mi piacerebbe suonare in Indonesia con la mia band un giorno.


 8) Per i testi su cosa hai voluto basarti?
Le mie esperienze in questa vita. La mia musica è pura auto espressione, questo è il motivo per cui trovo così importante essere coinvolto in ogni passo della produzione quando si tratta della mia musica. Non mi trovo spesso nella posizione di "insegnare" alle persone o parlare di problemi sociali da un'altra prospettiva, perché chi sono io per insegnare alle persone? Cosa so? La sola cosa che so è che non so nulla, per dirla brutalmente. I miei testi sono spesso uno sguardo sui miei processi mentali, questo è il motivo per cui penso che molte delle mie canzoni non siano "logiche". Posso dire qualcosa nei primi due versi e poi passare ad una prospettiva differente nelle successive, perché questo è il modo in cui lavora la mia mente, ad essere onesti. Posso solo raccontarti il mio punto di vista sulle cose, quella che è la mia opinione su questo o quell'argomento.


 9) I tuoi progetti futuri?
Voglio lavorare più intensamente con la mia band, faremo uscire un progetto comune alla fine dell'anno. In più un progetto Rap con un produttore, alcuni singoli che usciranno. La cosa più importante è che sto già lavorando al mio prossimo album, che produrrò con The Soultree Collective.
 

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