NIGHTGUIDE INTERVISTA CIARZ

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Nigga Funk, il rap di Ciarz aspettando il nuovo album Affunk
Nigga Funk (prodotto da Intiman) è il nuovo singolo del rapper romano Ciarz, che anticipa l'album Affunk di prossima pubblicazione. Dopo un album d'esordio sotto il nome di Frank D. (2014) cambia il suono, cambia l'approccio vocale e cambiano i testi nel nuovo album “Affunk”. Con questo lavoro riscopre un nuovo se stesso, impersonificato da Ciarz, che suona moderno pur mantenendo un occhio alle origini, sia musicali sia di sangue. Ciarz, infatti, ha origini africane e nella sua musica e nei suoi testi si avverte la commistione delle tradizioni familiari da un lato, e l'esperienza con la musica pop e rock dall'altro. Nel pezzo Ciarz si immedesima (nella prima e terza strofa) in un ragazzo di colore che, per reazione all'essere stato vittima di razzismo in giovane età, perde il senno e cerca di diventare un membro del moderno KKK (truccandosi il viso per non mostrare la sua etnia) con l'intento di dare sfogo al suo odio e alla sua follia con una repressione etnica sui neri in Italia. Nella seconda strofa invece interpreta Frank D., cioè il suo alter ego, che cerca di convincerlo a ragionare meglio sulle sue azioni. Sia il testo sia il video del brano sono ispirati a “Mississippi Burning - Le radici dell'odio”, un film del 1988, diretto da Alan Parker e interpretato da Gene Hackman e Willem Dafoe, che racconta l'assassinio degli attivisti per i diritti civili del Mississippi. Il video è stato realizzato da Alternative Productions. Nigga Funk sarà incluso nel nuovo album di prossima pubblicazione,con il supporto di Bandbackers una label community based, dove i fan possono finanziare e promuovere l'attività dell'artista.
 
Cosa ti differenzia dai centinaia di rapper che affollano la scena italiana, dai pop di Fedez per esempio a una qualsiasi jam gremita di b-boy?
Ci sono svariate cose che mi vengono in mente. Prima di tutto il mio obiettivo non è il rap. I rap è un mezzo, quello che amo di più e che mi ha accompagnato lungo la mia adolescenza. Il mio obiettivo è “curare” le persone. Credo che la musica curi molte ferite dello spirito e dell'anima, ecco, io punto a fare quel tipo di musica. Questo primo album, Affunk, è solo che l'introduzione alla mia medicina. Qui espongo le malattie del mio tempo, tutte malattie da me contratte in passato e alcune delle quali mi accompagnano tuttora. Dopo passeremo alla scoperta delle cause e alla soluzioni possibili. Un'altra cosa distinguente è che non mi sento legato dalle corde del rap: genere musicale, che da anni mi attira per la sua libertà di espressione. Ci sono molte persone che provano a circoscrivere questa libertà. Io no, amo le contaminazioni, cosa che potete apprezzare particolarmente ai miei live. Questo perché amo la musica in generale e trovo i generi non utili se usati come discriminanti.
Quali sono i tuoi modelli di riferimento italiani e stranieri?

Rap: Salmo, Er Costa, Macklemore, Chance the rapper, Kanye west. Non rap: De André, Mannarino, Beyonce, Dream Theater. Naturalmente sono molti di più, ma questi dono quelli del momento, domani ti risponderei in altro modo.

Qual è l'identikit del tuo pubblico attuale?
Giovane, conflittuale, perso tra le mille possibilità che dà il mondo. Con tanta voglia di esprimersi e con poche speranze di risoluzione immediata. Nonostante tutto continua ad impegnarsi nelle sue passioni sperando che questo mondo cambi con lui.

Faresti mai un talent/cosa ne pensi?
I talent sono un'opportunità grande, soprattutto per chi li gestisce, non per gli artisti. Gli artisti si vedono sparati in vetta alle classifiche (quelli che sopravvivono al massacro generale), spesso senza nessuna esperienza a sorreggerli. Un anno di gloria e via nel dimenticatoio che infondo c'è il vincitore dell'anno successivo. Peccato che il contratto firmato al primo provino indichi 5 anni, così che l'artista resta parcheggiato per 4 anni campando di concerti in piazza nei paesini di provincia. Aspiro a qualcosa di più duraturo e consolidato, consapevole del tempo necessario a costruire ciò.

Dacci qualche anticipazione sul nuovo album?
Come ho già detto ci sono raccolti tutti i miei demoni. Le mie paure e i miei problemi. Possibile che questo album resti unico nella mia carriera, perché voglio passare alle soluzioni e non fare il bello e dannato come molti dei rapper attuali. Interamente prodotto con Intiman (inti d'Ayala Valva), non è posizionabile all'interno di un genere. Io rappo e canto su produzioni di tutti i tipi: rock, reggae, trap, pop, orchestrale e così via. Allo stesso tempo i temi sono disparati. Mi sono fatto prendere dal flusso e non da una programmazione.

Come mai hai deciso di affidarti ad una piattaforma come Bandbackers?
Perché, come dico nel primo pezzo dell'album, interfacciarsi direttamente con il pubblico e dividere i proventi del tuo lavoro con loro che ti sostengono prima per passione e poi eventualmente per guadagno è tutto un altro mondo rispetto alla discografia attuale. Sarebbe bello farlo anche ad alto livello. Il disco te lo pagano i tuoi fan, uno per tutti e tutti per uno, poi ci dividiamo tutto a metà. Io ci metto le mie capacità e solo se le apprezzi te ci metti i soldi per diffonderle. Il consumatore diventa anche produttore e sceglie le cose che più preferisce, senza essere più imboccato dalle etichette più influenti e potenti.

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