Nightguide.it intervista LAMBIASE

Nightguide.it intervista LAMBIASE

'Radical Shit!' è il nuovo album di Lorenzo Lambiase, ora solo Lambiase.
Distribuito da Goodfellas dal 28 aprile, è un'ironica critica al ruolo dell'artista nella società moderna e alle contraddizioni in cui si cade per cercare di apparire originali a tutti i costi.
Lorenzo Lambiase è un musicista di grande talento, capace di far convivere nuova e vecchia scuola del cantautorato e del rock indipendente italiano.
'Radical Shit!' è il suo terzo disco, seguito di 'La Cena' del 2009 e 'Lupi e Vergini' del 2012.
Lo abbiamo intervistato per voi.
 
Ciao Lorenzo, intanto quali sono i messaggi che vorresti trasmettere attraverso 'Radical Shit!'? 
Mi piacerebbe emergesse l'ironia che caratterizza tutto questo album.
Come già capitato in passato, anche in quest'occasione ho scritto pezzi che considero dei pungi al cuore, ma sicuramente in “Radical Shit!” c'è più leggerezza rispetto ai miei 2 dischi precedenti: le mie riflessioni sono più aperte in questo disco. L'album parla, in modi diversi, di varie forme di decandenza, ma cercando di evitare la pesantezza, nei suoni e nelle liriche.
E' un album ironico che contiene anche brani con testi intensi e, certamente, meno immediati di “A cosa stai pensando?”. Eppure, questo primo singolo raccoglie e sintetizza una delle realtà più dominanti e pericolosamente decadenti dei nostri tempi, quella dei social.
 
Come terzo disco, 'Radical Shit!' come nasce e come si distingue dai precedenti?
In questo disco la dimensione che racconto è più universale, i testi dei miei precedenti 2 lavori sono stati alimentati da una dimensione più intima, stavolta, come dicevo sopra, c'è più ironia, più leggerezza, c'è un tentativo di raccontare le emozioni in modo più lieve, senza per questo essere meno energico.
 
 
Dal videoclip del primo singolo 'A Cosa Stai Pensando?' emerge la pervasività odierna dei social network; che ne pensi nel loro ruolo nel contatto artista-fan?
I social sono diventati il mezzo più rapido e immediato per chiunque, incluso un artista, per diffondere informazioni che, nel mio caso, in qualità di cantautore, riguardano la mia musica e i miei progetti artistici. Resta comunque complicato poter affermare con una buona dose di serenità che, attraverso i social, si riesca a  far comprendere appieno la dimensione della propria musica, far conoscere il terreno emotivo che si è attraversato durante la registrazione di un disco o l'emozione che ci si augura di poter provocare in tutti coloro che vorranno ascoltare le tue canzoni, che vorranno entrare in contatto col tuo mondo.
I mezzi a disposizione sono troppi e, se da un lato aiutano soprattutto i giovani talenti a diffondere facilmente la propria musica, dall'altro sono spesso male utilizzati. E' facile che si perda di vista il reale contenuto delle informazioni in un'area piena di filtri e, spesso,alimentata  da false convinzioni e facili certezze.

 
Nel disco c'è anche un featuring, quello con Chiara Vidonis per la cover di 'Semaforo Rosso'; come è andata questa collaborazione?
E perché proprio questo brano?
La collaborazione con Chiara è stata una scelta molto naturale perchè si tratta di un'amica e di un'artista che stimo molto, con un timbro caldo che ha reso alla perfezione l'atmosfera del pezzo. Mi ha affascinato questa canzone, interpretata da Ornella Vanoni e Toquinho, che racconta di 2 amanti che hanno poco più di un minuto per dialogare, quasi lanciandosi frecciate, perchè è un vero e proprio racconto breve: un'immagine malinconica e intensa racchiusa in un arco temporale molto breve, quello del semaforo rosso che scatta. Un brano della durata di meno di due minuti con un'aria nostalgica unica.
 
Vorresti spiegarci il concetto dietro la Marylin invecchiata (opera dell'illustratore polacco Andrzej Dragan)che fa da protagonista della copertina del disco? 
L'idea di utilizzare l'immagine di Marylin ridotta a una vecchia di 80 anni, come forse non te la saresti mai immaginata, o voluta immaginare, si addice all'intenzione di voler raccontare con ironia una realtà in cui la decandenza sta prendendo piano piano sempre più piede. Senza voler polemizzare su particolari aspetti della realtà che mi circonda, ho pensato che la foto di Dragan potesse descrivere al meglio l'idea della bellezza, anche la più iconica possibile, che sfiorisce in un mondo che perde parecchi significati.
 
Qual è la canzone di 'Radical Shit' che più ti è sembrato difficile scrivere?
Non ci sono pezzi che mi è sembrato difficile scrivere : in fondo, ogni canzone rappresenta un microcosmo in cui mi sono immerso e che ho voluto raccontare così come lo sentivo. La cosa, forse, più difficile, da un punto di vista tecnico, è stata scegliere l'arrangiamento migliore da inserire per il disco per alcuni brani contenuti in Radical Shit!.  A ogni modo, la cosa più difficile è fare, di ogni canzone, un pezzo, un messaggio, un'emozione, un'atmosfera, che riesca ad arrivare alla gente con la medesima intensità e profondità con cui tu l'hai pensata, l'hai immaginata e l'hai suonata sin dalla prima volta che l'hai provata.
 
E la più bella, a tuo parere?
Non riesco a dare un giudizio sulla bellezza dei miei pezzi, considerando che ognuno di essi è frutto di un'emozione, una riflessione, un momennto specifico e irrepetibile. Se, però, mi imponessero di realizzare una sola canzone dell'intero album, probabilmente di getto mi metterei a suonare “Sfumature”.


Durante la tua carriera hai condiviso il palco con artisti come con Riccardo Sinigallia, Giorgio Canali, Niccolò Fabi, Eugenio Finardi, Tiromancino, Marta Sui Tubi, Perturbazione, Offlaga Disco Pax e tanti altri; quale è stata l'esperienza più emozionante?  
Quella con Riccardo Sinigallia perchè è il musicista che sento più vicino al mio mondo e al mio modo di concepire e fare musica.

E quale quella che resta ancora un sogno nel cassetto?
Prendere il posto di John Lennon nei Beatles, ma anche da solista non era niente male J.

Dalle tue prossime date sui palchi che tipo di live possiamo aspettarci?
Sicuramente mi aspetto e mi auguro di poter emozionare il mio pubblico, far sì che la gente entri in sintonia con il mio mondo, la mia musica, grazie anche al supporto dei mie compagni di note. Preferisco arrivare dritto al cuore di venti persone piuttosto che intrattenerne mille.

A cura di Leslie Fadlon
 

goodfellas, interviste, lambiase, radical shit

Articoli correlati

Interviste

Intervista a Simon Schiele, autore del romanzo “Jäck atto III: La Stirpe Antica”.

21/03/2024 | Bookpress

Simon schiele è nato a torino nel 1996; nonostante la sua giovane età, ha già all'attivo cinque romanzi. L'autore ha mantenuto la promessa fatta al sé stesso bambino:...

Interviste

Intervista ad Alessandro Niccoli, autore del romanzo “La Ragazza che abbandonò il Destino”.

07/03/2024 | Bookpress

Alessandro niccoli è nato a s. Miniato nel 1968 ed è un avvocato e scrittore. Da sempre si batte contro le discriminazioni, e in favore dell'ambiente e degli animali; i...

Interviste

Intervista a Rosalba Trabalzini, autrice del saggio “La rabbia. Analisi di cinque casi di violenza”.

15/02/2024 | Bookpress

Rosalba trabalzini è nata a roma nel 1950 e lavora in ambito psichiatrico fin dal 1969; ha iniziato come infermiera psichiatrica e poi si è specializzata come psicologo...

424677 utenti registrati

17085918 messaggi scambiati

17544 utenti online

27948 visitatori online