NIGHTGUIDE INTERVISTA GIULIANO CRUPI

NIGHTGUIDE INTERVISTA GIULIANO CRUPI


È Un bacio in più il titolo del nuovo singolo del cantautore romano Giuliano Crupi. Classe 1986, tanta passione e una carriera già avviata tra album, singoli, live, recitazione e doppiaggio. Dopo il precedente brano Impronte, arriva il nuovo singolo dal ritmo incalzante, appassionato e introspettivo, dove tra rock e pop Giuliano firma musica e testo, con gli arrangiamenti studiati e realizzati assieme a Stefano Calabrese al Biplano Studio di Roma. Strettamente correlato al senso del precedente singolo, il significato del "bacio in più" rimanda a un concetto di purezza fanciullesca, d'amore libero e puro, privo di sovrastrutture, di meschinità, di bugie e inganni. Un'impronta che ci lasciamo addosso e che lasciamo addosso agli altri, così tra strofa e ritornello, l'artista ripone nel metaforico bacio, il segreto per sconfiggere le nostre paure e per allontanarsi “da armi facili, da bocche maldicevoli, da anime anestetizzate, da parole non pesate” al fine di vivere nella libera purezza, in un mondo ideale dove esiste solo l'amore. Nella linea melodica del brano si alternano cori, tastiere e una chitarra crunch che assieme alla sezione ritmica sublima in un crescendo finale. Il singolo è accompagnato dal live video realizzato per Pop Up Live Session con la band composta da Riccardo Bala (batteria), Pietro Lorenzotti (basso) e Alessandro Santucci (chitarra).  

Parlaci del tuo nuovo singolo Un bacio in più...
Un bacio in più è il singolo che sentivo più correlato al precedente Impronte, proprio perché in un mondo ideale, l'impronta più sincera è il bacio, il bacio dato anziché gridarci addosso, il bacio dato per volersi ad ogni costo, il bacio dato per non tagliare la corda al primo insignificante problema, il bacio che richiama epoche antiche, sapori genuini e sicuramente meno sfuggenti di adesso. Adesso è un'epoca fatta di fretta, velocità, frenesia, un'epoca in cui ci ascoltiamo poco, ci volgiamo poco, ci appassioniamo poco e a tutto, invece che tanto e a pochissime cose o persone. Siamo nell'epoca dei sentimenti usa e getta, dei calcoli sentimentali per non rischiare di essere pesanti e allontanare il prossimo, del “sono più fico se non ti cerco e mi cerchi tu”, tutte cose che hanno poco a che vedere con l'amore puro, degli occhi pieni dell'altro, quello dell'abbandono, della passione, del desiderarsi contro tutto e tutti, ad ogni costo, e basta. Tutto questo e molto altro è Un bacio in più.

Stai già lavorando a un nuovo album?
No, ma al momento sto lavorando ad altri due singoli che farò uscire uno a fine ottobre e uno credo a febbraio 2018. L'album, semmai ci sarà, sarà una raccolta di tutti questi singoli.

Hai mai pensato a partecipare a un talent?
Si, assolutamente. Il rapporto coi talent è sempre stato un rapporto di odi et amo. Se dovesse capitare, sarebbe per me semplicemente una cassa di risonanza importante per la mia arte, nulla di più.



Che ne pensi del crowfunding?

Un buon mezzo per autoprodursi ma, personalmente, non mi è mai piaciuto chiedere e soprattutto chiedere denaro alle persone (in cambio di gadget, dischi, ringraziamenti, concerti) per produrre la mia musica. Piuttosto, ho sempre preferito farmi il culo e fare sacrifici per autoprodurmi, come effettivamente sto facendo in questo momento e non nego la tanta difficoltà nel farlo.

Di questi tempi per la promozione discografica è meglio un social media manager o ufficio stampa?
Forse la soluzione migliore sarebbe averli entrambi, sono due figure importantissime e la loro collaborazione potrebbe fare veramente la differenza...

Ha ancora senso per te parlare della dicotomia tra major e mercato indipendente?
Ormai non ci sono regole, non ci sono più punti di riferimento. Prima le major cercavano gli artisti, poi gli artisti cercavano le major, ora le major cercano le indipendenti che a loro volta cercano le major che cercano sul web. Nessuna regola quindi essere autentici nella propria arte è l'unica cosa che può far la differenza.

Cosa ti aspetti dalla carriera artistica di Giuliano Crupi?
Credimi, non mi sono mai aspettato nulla. Il pensiero di farlo come lavoro c'è ma non è mai stata la mia priorità assoluta. Se una cosa la vivi con l'ansia di averla a tutti costi, di farcela a tutti i costi, non l'avrai mai anzi l'allontanerai da te. La felicità non è definita dal successo o dal raggiungimento di risultati importanti, la felicità deve essere nostra, dentro di noi, a prescindere da tutto e da tutti. Quindi la mia carriera potrà essere nella musica, sul palco, fuori dal palco, come autore o anche non esserci proprio. Lo spero ma non ne sono schiavo.

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