Il giorno delle altalene degli SDANG!
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26/08/2015 | benedetta-terenzio
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In questi giorni sto ascoltando e riascoltando l'album uscito ad Aprile degli SDANG!, "Il giorno delle altalene". Già di per sé dare un titolo con questo calibro poetico e inserirlo su di una copertina tutta gialla con un onomatopeico SDANG! gigante sopra è una cosa che graficamente mi affascina molto.
Le cinque tracce all'interno sono il prodotto estrapolato e riuscito dalle improvvisazioni di Alessandro Pedretti alla batteria e Nicola Panteghini alla chitarra (rispettivamente batterista e chitarrista nei Giuradei e nel progetto Endless Tapes insieme a Colin Edwin, bassista dei Porcupine Tree). Dopo averle ascoltate tutte la prima, e la seconda, e la terza volta, non ho smesso perché producono una vibrazione continua, senza schemi precisi questo duo riesce a trovare la giusta combinazione tra potenza ritmica e attenzione alla melodia. Il math rock e il post rock, le divagazioni prog, stoner e, per gli affezionati, tanto grunge anni '90 con quel filo heavy metal anni '80 fanno de "Il giorno delle altalene" un album che racconta delle storie articolate, di incontri, gioie e malinconie condensate in note, e valore aggiunto: gli SDANG! fanno questo assolutamente senza parole, perché di parole non ne hanno bisogno.
E' un album da intenditori del mestiere per chiunque voglia assaporare buona musica che propone una tracklist concisa e completa, senza fronzoli. Ci sarebbe molto da dire e interpretare per ogni traccia, nessuna infatti lascia a bocca asciutta: ad esempio il primo brano scelto come singolo, "Il giorno delle Altalene", ispirato a un racconto scritto dallo stesso Panteghini e illustrato da Pedretti, è riassuntivo già nei primi passaggi di una potenza ritmica non indifferente, con influenze varissime, riesce a dare carica alternando regolarità e armonie in modo originale nel corso di tutta la traccia, con un intreccio percussivo e riprese davvero notevoli. "Il ponte del diavolo" invece, traccia conclusiva, contiene una citazione dell'epoca Gish/Siamese Dream degli Smashing Pumpkins, da cui il duo prende ispirazione. "Metafisica" ha l'intro e la struttura confusa che mi affascinano di più, qui ci sono momenti in cui chitarra e percussioni si intrecciano, si legano, si attendono e sorreggono l'una lo spettacolo funambolico dell'altra. Ottimo lavoro!
Benedetta Terenzio
Track List:
1 - Il giorno delle altalene
2 - La notte di San Lorenzo
3 - Metafisica
4 - Autunno
5 - Il ponte del diavolo
Le cinque tracce all'interno sono il prodotto estrapolato e riuscito dalle improvvisazioni di Alessandro Pedretti alla batteria e Nicola Panteghini alla chitarra (rispettivamente batterista e chitarrista nei Giuradei e nel progetto Endless Tapes insieme a Colin Edwin, bassista dei Porcupine Tree). Dopo averle ascoltate tutte la prima, e la seconda, e la terza volta, non ho smesso perché producono una vibrazione continua, senza schemi precisi questo duo riesce a trovare la giusta combinazione tra potenza ritmica e attenzione alla melodia. Il math rock e il post rock, le divagazioni prog, stoner e, per gli affezionati, tanto grunge anni '90 con quel filo heavy metal anni '80 fanno de "Il giorno delle altalene" un album che racconta delle storie articolate, di incontri, gioie e malinconie condensate in note, e valore aggiunto: gli SDANG! fanno questo assolutamente senza parole, perché di parole non ne hanno bisogno.
E' un album da intenditori del mestiere per chiunque voglia assaporare buona musica che propone una tracklist concisa e completa, senza fronzoli. Ci sarebbe molto da dire e interpretare per ogni traccia, nessuna infatti lascia a bocca asciutta: ad esempio il primo brano scelto come singolo, "Il giorno delle Altalene", ispirato a un racconto scritto dallo stesso Panteghini e illustrato da Pedretti, è riassuntivo già nei primi passaggi di una potenza ritmica non indifferente, con influenze varissime, riesce a dare carica alternando regolarità e armonie in modo originale nel corso di tutta la traccia, con un intreccio percussivo e riprese davvero notevoli. "Il ponte del diavolo" invece, traccia conclusiva, contiene una citazione dell'epoca Gish/Siamese Dream degli Smashing Pumpkins, da cui il duo prende ispirazione. "Metafisica" ha l'intro e la struttura confusa che mi affascinano di più, qui ci sono momenti in cui chitarra e percussioni si intrecciano, si legano, si attendono e sorreggono l'una lo spettacolo funambolico dell'altra. Ottimo lavoro!
Benedetta Terenzio
Track List:
1 - Il giorno delle altalene
2 - La notte di San Lorenzo
3 - Metafisica
4 - Autunno
5 - Il ponte del diavolo
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