NIGHTGUIDE INTERVISTA RIKI CELLINI
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21/06/2021 | CarolinaElle
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Canzonissima, nuovo singolo di Riki Cellini, è un divertito omaggio alla memoria, a quell'immaginario pop in cui siamo stati immersi per anni e che, ancora, torna a ondate col solo intento di farci ballare, di regalarci una spensieratezza carica di ricordi. È la felicità di poter restare svegli un po' di più la sera, accanto ai grandi, per lasciarci incantare da balletti, lustrini, paillettes e ospiti d'onore. È restare ore incollati alla radio per riuscire a catturare su un'audiocassetta quel pezzo che ci piaceva tanto: rec, play, stop!
In «Canzonissima» ci sono moltissime influenze. Da quale spunto sei partito?
Dalla trasmissione televisiva, naturalmente. Mi immaginavo una gara tra le canzoni che amo di più. Infatti è nato prima il testo con 18 citazioni dei titoli di hit, degli anni 70 e 80, che hanno fatto la storia della musica italiana e indubbiamente anche la mia. Con Valerio Baggio, che ha arrangiato il pezzo, ci siamo ispirati alla disco music internazionale di quei decenni ma anche al varietà televisivo. Non a caso l'arrangiamento cita la sigla dell'omonima trasmissione TV del 1974 con una strepitosa Raffaella Carrà e molti dei brani della disco music che da allora continuano a far ballare il mondo intero: “YMCA” dei Village People, “September” degli Earth, Wind & Fire passando da “Born to Be Alive” di Patrick Hernandez a “You make me feel” di Sivester. Insomma, icone immortali scolpite nella memoria di tutti.
Come vivi il mondo dei social?
In maniera molto sobria ed equilibrata così come, secondo me, dovrebbero essere vissuti. Non sono un leone da tastiera. A un post preferisco una chiacchierata guardando negli occhi un amico con un buon bicchiere di vino rosso. Ho scritto una canzone molto sarcastica che affronta il tema. Si intitola “Giovani registi” e racconta i tic della società social dove l'apparire è d'obbligo anche se la sostanza a volte latita.
La musica del presente... c'è qualcosa che ti ispira?
Sono sempre molto attento alle novità e guardo con interesse a come la musica si evolve, ai i nuovi scenari e ai suoi protagonisti e da sempre cerco di stare lontano dalle mode e dai generi, così nelle sette note come nella vita. Mi piace definirmi controcorrente a favore invece della autenticità e della spontaneità. Se posso definire quello che caratterizza la mia musica è sicuramente una buona e sana dose di autoironia e il costante desiderio di mettermi in gioco!
Se dovessi fare un feat. con qualche artista
Più che un feat. un tris! Mi piacerebbe lavorare con un'icona come Amanda Lear e con una giovane artista piena di energia e comunicatività come Margherita Vicario.
Il videoclip è la quadratura del cerchio. C'è un ballerino dentro il cantante?
Ballerino? Guarda il coreografo del video era disperato! In compenso ci siamo divertiti tantissimo. Anche nel ballo sono un'anima libera! Interpreto la musica con il corpo a modo mio.
In «Canzonissima» ci sono moltissime influenze. Da quale spunto sei partito?
Dalla trasmissione televisiva, naturalmente. Mi immaginavo una gara tra le canzoni che amo di più. Infatti è nato prima il testo con 18 citazioni dei titoli di hit, degli anni 70 e 80, che hanno fatto la storia della musica italiana e indubbiamente anche la mia. Con Valerio Baggio, che ha arrangiato il pezzo, ci siamo ispirati alla disco music internazionale di quei decenni ma anche al varietà televisivo. Non a caso l'arrangiamento cita la sigla dell'omonima trasmissione TV del 1974 con una strepitosa Raffaella Carrà e molti dei brani della disco music che da allora continuano a far ballare il mondo intero: “YMCA” dei Village People, “September” degli Earth, Wind & Fire passando da “Born to Be Alive” di Patrick Hernandez a “You make me feel” di Sivester. Insomma, icone immortali scolpite nella memoria di tutti.
Come vivi il mondo dei social?
In maniera molto sobria ed equilibrata così come, secondo me, dovrebbero essere vissuti. Non sono un leone da tastiera. A un post preferisco una chiacchierata guardando negli occhi un amico con un buon bicchiere di vino rosso. Ho scritto una canzone molto sarcastica che affronta il tema. Si intitola “Giovani registi” e racconta i tic della società social dove l'apparire è d'obbligo anche se la sostanza a volte latita.
La musica del presente... c'è qualcosa che ti ispira?
Sono sempre molto attento alle novità e guardo con interesse a come la musica si evolve, ai i nuovi scenari e ai suoi protagonisti e da sempre cerco di stare lontano dalle mode e dai generi, così nelle sette note come nella vita. Mi piace definirmi controcorrente a favore invece della autenticità e della spontaneità. Se posso definire quello che caratterizza la mia musica è sicuramente una buona e sana dose di autoironia e il costante desiderio di mettermi in gioco!
Se dovessi fare un feat. con qualche artista
Più che un feat. un tris! Mi piacerebbe lavorare con un'icona come Amanda Lear e con una giovane artista piena di energia e comunicatività come Margherita Vicario.
Il videoclip è la quadratura del cerchio. C'è un ballerino dentro il cantante?
Ballerino? Guarda il coreografo del video era disperato! In compenso ci siamo divertiti tantissimo. Anche nel ballo sono un'anima libera! Interpreto la musica con il corpo a modo mio.
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