Filippo Perbellini racconta "Antistar"

Filippo Perbellini racconta "Antistar"

Il cantautore veronese Filippo Perbellini, dopo l'ultimo album prodotto a Los Angeles, torna alle origini ma soprattutto alla lingua italiana con il nuovo singolo “Antistar”, un brano che rappresenta una ribellione verso i luoghi comuni, una battaglia contro le banalità, una sorta di ricerca per fare la differenza. Scritto e composto da Filippo Perbellini, Andrea Cipria aka. StereoCool e Federico Sambugaro, “Antistar” ha un sound assolutamente innovativo con una veste electro - neo soul. Nel videoclip, diretto da Gianluca Bozzini, il filmato della videocassetta che viene azionata dal protagonista è lo spazio dentro il quale può effettivamente sentirsi libero di esprimere tutto il suo anticonformismo in un universo fatto di cliché che richiama lo stile vaporwave. 
 
La musica sembra essere una certezza nella tua vita. Che significato ha per te?
 
La musica per me è sempre stata una fonte di vita importantissima.
Iniziando a cantare e suonare da piccolino è stato tutto molto più facile e istintivo. Credo che la musica sia una linfa che ti accompagna nei viaggi quotidiani e che ti aiuta in qualche modo ad affrontare i momenti positivi ma anche quelli negativi.
 
Stai diventando l'artista che avresti immaginato? Vuoi provare a raccontare il focus racchiuso in “Antistar”, il tuo nuovo singolo?
 
Sono molto contento del percorso intrapreso fino ad oggi e Antistar è il coronamento di un momento che sto vivendo. La vita dell'artista in generale è complessa e articolata, l'importante è portare a termine le scadenze ed esprimere al meglio la propria arte.
 
Scrivi per impulso improvviso, fissandoti un'idea, un pensiero da qualche parte, o hai tempi lunghi di elaborazione?
 
Solitamente scrivo per impulso, ma non è sempre così. Non vi è una regola matematica. I tempi di produzione/scrittura sono molto variabili. A volte chiudi un brano in un'ora a volte ti ci vogliono mesi.
 
 
Hai collaborato per diverso tempo con Tommy Vicari (Prince, Billy Preston, Ray Charles, Quincy Jones, Gino Vannelli, Christina Aguilera, Tina Turner), quanto è stato importante il suo contributo per la tua crescita artistica? 
 
Almost Midnight il disco prodotto con Tommy Vicari a Los Angeles mi ha aiutato a crescere moltissimo, sia musicalmente che caratterialmente. Ho avuto la fortuna di stare al fianco di grandissimi artisti, musicisti, produttori...
Poter imparare, osservare e conoscere alcuni trucchi del mestiere da loro non ha avuto prezzo. Un'esperienza indimenticabile.
 
Il panorama musicale è un mondo molto difficile e pieno di sacrifici, ma può regalare allo stesso tempo soddisfazioni e riconoscimenti. Che consiglio ti senti di dare a un giovane che vorrebbe intraprendere questa carriera?
 
Oggi il consiglio spassionato per chi vuole fare questo mestiere è prima di tutto quello di crederci, di non mollare mai.
Lo studio e il talento sono fondamentali ma non bastano, ci vuole anche l'esperienza sul campo e la gavetta!
Prossimi passi?
 
Ho in cantiere dei nuovi brani in italiano, già pronti e poi chissà! Magari un album da Crooner, cosa che ho sempre sognato di fare.
 

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