
Tutta la musica di Capolupo
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29/05/2025 | lorenzotiezzi
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Capolupo è un cantautore che sa trasformare i dettagli più semplici in rifugi emotivi, piccoli lampi di verità capaci di illuminare anche la giornata più ordinaria. Con il nuovo singolo Un giorno qualunque bellissimo, ci invita a guardare la bellezza che si nasconde nelle pieghe delle abitudini e a lasciarsi trasportare dalla leggerezza, senza rinunciare alla profondità.
Benvenuto Capolupo. “Un giorno qualunque bellissimo” celebra i piccoli momenti ordinari che diventano memorabili. Ti è mai successo di scrivere una canzone partendo da qualcosa di apparentemente banale, che poi hai scartato perché troppo personale o troppo fragile da condividere?
In passato mi sono protetto utilizzando metafore per non svelare troppo e per lasciare spazio anche all'immaginazione. Questo disco nato così di getto ho sentito la necessità di raccontare con autenticità le esperienze, in maniera genuina ma mai ingenua, mettendomi a nudo fino in fondo.
Il tuo nuovo singolo descrive dettagli quotidiani che diventano rifugio emotivo. Qual è un'abitudine quotidiana apparentemente insignificante che per te oggi è diventata irrinunciabile?
Non la definirei insignificante, ma sicuramente irrinunciabile è stare sul divano con la mia viziatissima gattina!
Nel passaggio tra il singolo precedente “Tra i miei disordini” e “Un giorno qualunque bellissimo” hai affrontato una transizione stilistica ed emotiva. Quanto è complicato per te come autore lasciare andare il dolore per abbracciare invece la leggerezza?
È complicatissimo, ma l'ispirazione si nutre proprio di quel dolore, per evolversi e diventare musica. Come se il dolore fosse un vento da cavalcare a proprio favore, fino a restituirci almeno per qualche istante un appagante senso di leggerezza.
Hai dichiarato che nelle piccole cose quotidiane si nasconde “la vera essenza di ciò che ci lega agli altri”. Fuori dalla musica, quale dettaglio riesce a raccontarti meglio di tante parole o canzoni?
Penso l'ironia...
Il sound di questo singolo è electro-pop, con un ritmo terzinato che lo rende particolarmente avvolgente. Quando componi, scegli prima le parole o lasci che sia la musica a dettare il linguaggio e il ritmo dei tuoi testi?
Prima la musica, anche se molto spesso le canzoni più ispirate sono nate con musica e testo contemporaneamente.
Progetti futuri?
In questi mesi abbiamo allestito con la mia band il live, e da giugno finalmente debutteremo. Non vediamo l'ora di condividere con il pubblico le emozioni dell'album “Tra i miei disordini”.
Benvenuto Capolupo. “Un giorno qualunque bellissimo” celebra i piccoli momenti ordinari che diventano memorabili. Ti è mai successo di scrivere una canzone partendo da qualcosa di apparentemente banale, che poi hai scartato perché troppo personale o troppo fragile da condividere?
In passato mi sono protetto utilizzando metafore per non svelare troppo e per lasciare spazio anche all'immaginazione. Questo disco nato così di getto ho sentito la necessità di raccontare con autenticità le esperienze, in maniera genuina ma mai ingenua, mettendomi a nudo fino in fondo.
Il tuo nuovo singolo descrive dettagli quotidiani che diventano rifugio emotivo. Qual è un'abitudine quotidiana apparentemente insignificante che per te oggi è diventata irrinunciabile?
Non la definirei insignificante, ma sicuramente irrinunciabile è stare sul divano con la mia viziatissima gattina!
Nel passaggio tra il singolo precedente “Tra i miei disordini” e “Un giorno qualunque bellissimo” hai affrontato una transizione stilistica ed emotiva. Quanto è complicato per te come autore lasciare andare il dolore per abbracciare invece la leggerezza?
È complicatissimo, ma l'ispirazione si nutre proprio di quel dolore, per evolversi e diventare musica. Come se il dolore fosse un vento da cavalcare a proprio favore, fino a restituirci almeno per qualche istante un appagante senso di leggerezza.
Hai dichiarato che nelle piccole cose quotidiane si nasconde “la vera essenza di ciò che ci lega agli altri”. Fuori dalla musica, quale dettaglio riesce a raccontarti meglio di tante parole o canzoni?
Penso l'ironia...
Il sound di questo singolo è electro-pop, con un ritmo terzinato che lo rende particolarmente avvolgente. Quando componi, scegli prima le parole o lasci che sia la musica a dettare il linguaggio e il ritmo dei tuoi testi?
Prima la musica, anche se molto spesso le canzoni più ispirate sono nate con musica e testo contemporaneamente.
Progetti futuri?
In questi mesi abbiamo allestito con la mia band il live, e da giugno finalmente debutteremo. Non vediamo l'ora di condividere con il pubblico le emozioni dell'album “Tra i miei disordini”.
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