
E' MORTO IL PRODUTTORE CARLO PONTI
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10/01/2007 | alceste
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Un personaggio che ha contribuito a fare grande il cinema italiano, nei suoi anni d'oro. Ma anche un simbolo di amore e fedeltà coniugale, accanto alla moglie Sophia Loren. E adesso il mondo dello spettacolo, e la sua famiglia, lo piangono. E' morto Carlo Ponti: il produttore, 94 anni, è deceduto la notte scorsa all'ospedale cantonale di Ginevra dove era ricoverato per una complicazione polmonare. I funerali, annuncia la famiglia, "si terranno in forma strettamente privata".
"Una vita dedicata al cinema. Circondato dall'affetto di tutta la famiglia - sottolinea il comunicato redatto da Sophia Loren e dai figli - tra la notte di martedì e mercoledì all'età di 94 anni si è spento serenamente il dott. Carlo Ponti presso l'ospedale cantonale di Ginevra. Vi era entrato una decina di giorni fa per una complicazione polmonare".
In tutto il mondo era conosciuto come l'artefice del successo di Sophia Loren, che aveva aiutato fin dall'inizio nella scalata verso il grande cinema e che era poi è diventata. E lui è sempre stato l'ombra affettuosa e assidua della popolare star italiana. Ma è stato soprattutto un grande produttore, forse il migliore espresso dal cinema italiano nel dopoguerra, culturalmente coraggioso e commercialmente accorto.
Nato a Magenta lཇ dicembre 1912, Ponti studiò legge all'Università di Milano. Cominciò, dopo la laurea, a produrre film a Milano, fra il ཤ e il ཧ, distinguendosi con pellicole tratte da opere letterarie che rivelavano i suoi gusti: film quali Piccolo mondo antico, Sissignora, Giacomo l'idealista, che lo imposero a livello nazionale. La Lux di Renato Gualino, la maggiore società di produzione di quegli anni, gli affidò la realizzazione di pellicole come Gioventù perduta di Germi, Senza pietà e Il mulino del Po di Lattuada, Fuga in Francia di Soldati, nei quali portò la sua visione di un cinema non strettamente ancorato a interessi commerciali.
Nel 1950 si unì a Dino De Laurentiis, costituendo un binomio produttivo fra i più attivi, con tanti progetti ambiziosi, quando in Italia si giravano molti film. Con il collega partenopeo realizzò, fra gli altri, Anna di Lattuada, Anni facili di Zampa, La strada di Fellini, Europa di Rossellini, L'oro di Napoli di De Sica. La collaborazione fra i due si arenò di fronte a supercolossi come Ulisse di Camerini e Guerra e pace di Vidor, sui quali Ponti non era d'accordo.
A seguito del dissenso, Ponti tornò a lavorare a opere meno roboanti ma significative: da Guendalina di Lattuada a Il ferroviere di Germi a Nata di marzo di Pietrangeli. In questo periodo, fra il ི e il ྲྀ, iniziò il suo rapporto con Sophia Loren, giovane attrice che aveva conosciuto a un concorso di bellezza e di cui si era invaghito come produttore e come uomo. Da questo momento ne accompagnò l'ascesa producendo per lei film di grosso impegno internazionale: Orchidea nera di Martin Ritt, Il diavolo in calzoncini rosa di George Cukor, Lady L di Peter Ustinov, I sequestrati di Altona di Vittorio De Sica, per ricordare soltanto qualche titolo.
Nel frattempo si impegnò anche in produzioni nazionali come L'isola di Arturo e La noia di Damiani, La donna scimmia di Ferreri, La decima vittima di Petri, legando la propria attività soprattutto al mome di Michelangelo Antonioni, di cui produsse Blow Up, Zabriskie Point e Professione reporter.
Uno dei maggiori successi di Carlo Ponti resta però Il dottor Zivago, coproduzione internazionale che con la regia di David Lean portò sullo schermo il celebre romanzo dello scrittore russo Boris Pasternak, sfruttando abilmente in un'opera di buona confezione e dal sapore di struggente romanticismo il battage pubblicitario del celebre caso letterario.
Tra gli oltre cento film che produsse meritano di essere citati anche Rappresaglia, Il disprezzo, I girasoli, Una giornata particolare, Brutti, sporchi, e cattivi, fino a Sabato, domenica e lunedì, dalla commedia di Eduardo.
Ponti si era sposato due volte. Nel 1966 aveva concluso la sua complicata vicenda giuridica matrimoniale con Giuliana Fiastri, la prima moglie, e, dopo aver ottenuto il divorzio in Francia, aveva potuto finalmente celebrare le nozze con Sophia Loren. Per farlo era diventato cittadino francese poiché a quel tempo in Italia non c'era ancora il divorzio. Dall'unione è nato, nel 1968, Carlo Junior, e, cinque anni dopo, nel ྅, Edoardo.
Ponti si caratterizzava per il temperamento autoritario, deciso, che lo portava a frequenti contrasti con i suoi registi. Celebri gli scontri con De Sica, al quale soppresse un episodio dell'Oro di Napoli, e con Ferreri, al quale boicottò L'uomo dei cinque palloncini, riducendolo a un breve racconto che poi fece infilare in un altro film. (la repubblica)
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"Una vita dedicata al cinema. Circondato dall'affetto di tutta la famiglia - sottolinea il comunicato redatto da Sophia Loren e dai figli - tra la notte di martedì e mercoledì all'età di 94 anni si è spento serenamente il dott. Carlo Ponti presso l'ospedale cantonale di Ginevra. Vi era entrato una decina di giorni fa per una complicazione polmonare".
In tutto il mondo era conosciuto come l'artefice del successo di Sophia Loren, che aveva aiutato fin dall'inizio nella scalata verso il grande cinema e che era poi è diventata. E lui è sempre stato l'ombra affettuosa e assidua della popolare star italiana. Ma è stato soprattutto un grande produttore, forse il migliore espresso dal cinema italiano nel dopoguerra, culturalmente coraggioso e commercialmente accorto.
Nato a Magenta lཇ dicembre 1912, Ponti studiò legge all'Università di Milano. Cominciò, dopo la laurea, a produrre film a Milano, fra il ཤ e il ཧ, distinguendosi con pellicole tratte da opere letterarie che rivelavano i suoi gusti: film quali Piccolo mondo antico, Sissignora, Giacomo l'idealista, che lo imposero a livello nazionale. La Lux di Renato Gualino, la maggiore società di produzione di quegli anni, gli affidò la realizzazione di pellicole come Gioventù perduta di Germi, Senza pietà e Il mulino del Po di Lattuada, Fuga in Francia di Soldati, nei quali portò la sua visione di un cinema non strettamente ancorato a interessi commerciali.
Nel 1950 si unì a Dino De Laurentiis, costituendo un binomio produttivo fra i più attivi, con tanti progetti ambiziosi, quando in Italia si giravano molti film. Con il collega partenopeo realizzò, fra gli altri, Anna di Lattuada, Anni facili di Zampa, La strada di Fellini, Europa di Rossellini, L'oro di Napoli di De Sica. La collaborazione fra i due si arenò di fronte a supercolossi come Ulisse di Camerini e Guerra e pace di Vidor, sui quali Ponti non era d'accordo.
A seguito del dissenso, Ponti tornò a lavorare a opere meno roboanti ma significative: da Guendalina di Lattuada a Il ferroviere di Germi a Nata di marzo di Pietrangeli. In questo periodo, fra il ི e il ྲྀ, iniziò il suo rapporto con Sophia Loren, giovane attrice che aveva conosciuto a un concorso di bellezza e di cui si era invaghito come produttore e come uomo. Da questo momento ne accompagnò l'ascesa producendo per lei film di grosso impegno internazionale: Orchidea nera di Martin Ritt, Il diavolo in calzoncini rosa di George Cukor, Lady L di Peter Ustinov, I sequestrati di Altona di Vittorio De Sica, per ricordare soltanto qualche titolo.
Nel frattempo si impegnò anche in produzioni nazionali come L'isola di Arturo e La noia di Damiani, La donna scimmia di Ferreri, La decima vittima di Petri, legando la propria attività soprattutto al mome di Michelangelo Antonioni, di cui produsse Blow Up, Zabriskie Point e Professione reporter.
Uno dei maggiori successi di Carlo Ponti resta però Il dottor Zivago, coproduzione internazionale che con la regia di David Lean portò sullo schermo il celebre romanzo dello scrittore russo Boris Pasternak, sfruttando abilmente in un'opera di buona confezione e dal sapore di struggente romanticismo il battage pubblicitario del celebre caso letterario.
Tra gli oltre cento film che produsse meritano di essere citati anche Rappresaglia, Il disprezzo, I girasoli, Una giornata particolare, Brutti, sporchi, e cattivi, fino a Sabato, domenica e lunedì, dalla commedia di Eduardo.
Ponti si era sposato due volte. Nel 1966 aveva concluso la sua complicata vicenda giuridica matrimoniale con Giuliana Fiastri, la prima moglie, e, dopo aver ottenuto il divorzio in Francia, aveva potuto finalmente celebrare le nozze con Sophia Loren. Per farlo era diventato cittadino francese poiché a quel tempo in Italia non c'era ancora il divorzio. Dall'unione è nato, nel 1968, Carlo Junior, e, cinque anni dopo, nel ྅, Edoardo.
Ponti si caratterizzava per il temperamento autoritario, deciso, che lo portava a frequenti contrasti con i suoi registi. Celebri gli scontri con De Sica, al quale soppresse un episodio dell'Oro di Napoli, e con Ferreri, al quale boicottò L'uomo dei cinque palloncini, riducendolo a un breve racconto che poi fece infilare in un altro film. (la repubblica)
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